Ministro Cingolani: Impegno fondamentale per la gestione consapevole del nostro futuro. Per CONAI, nel 2021 l’aumento del riciclo degli imballaggi salirà al 71%.
“Il riciclo dei materiali è un impegno fondamentale per una gestione consapevole del nostro futuro: non sprecare, riutilizzare tutto ciò che è possibile, anche trasformandolo o rigenerandolo, nella logica di uno sviluppo sempre più sostenibile, giusto, inclusivo”.
Queste le parole del Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in occasione della Giornata Mondiale del riciclo, istituita nel 2018 dalla Global Recycling Foundation per sensibilizzare la Comunità internazionale sull’importanza del riciclo.
Il Ministero della Transizione Ecologica, in collaborazione con il Mise e con il supporto di ISPRA ed Enea, ha avviato l’aggiornamento della strategia nazionale sull’economia circolare del 2017. Nel mese di settembre prenderà il via la consultazione pubblica sulla strategia, che comprenderà le azioni dell’Italia in coerenza con il Piano Europeo di Azione sull’economia circolare.
“Un grande lavoro sta riguardando anche il comparto tessile, per supportare il settore nel percorso di transizione ecologica e nel raggiungimento degli obiettivi europei di raccolta e il riciclo pre e post consumo”, fa sapere Laura D’Aprile, Direttrice Generale Per l’Economia Circolare presso il Ministero della Transizione Ecologica, che aggiunge: “Il riciclo e la rigenerazione dei materiali sono pratiche fondamentali per salvaguardare il Pianeta”, e fa sapere che “entro il mese di aprile, verrà avviata la consultazione degli operatori pubblici e privati sul recepimento delle direttive sulle plastiche monouso e sui rifiuti portuali”.
“L’attuale crisi pandemica – aggiunge il Ministro Cingolani – ha evidenziato il ruolo fondamentale delle nostre città come ambienti resilienti. Ho potuto lavorare per diversi anni su tecnologie e materiali relativi alla seconda vita della plastica. Sono stati anni entusiasmanti: forse in nessun altro settore ho avuto modo di vedere come in così poco tempo alcune delle idee nate nei laboratori siano diventate realisticamente utili. Grazie al Recovery plan – spiega – faremo di tutto per supportare la transizione circolare soprattutto nei centri urbani, con progettualità innovative che consentano di rafforzare e digitalizzare i sistemi di raccolta differenziata e colmare i gap impiantistici per favorire il riciclo e il recupero di materia. Tutti temi portati nel G20, del quale abbiamo la Presidenza”.
I dati di CONAI
La prima stima sui dati dell’anno della pandemia che CONAI rende nota in occasione della Giornata mondiale del riciclo riferisce.una diminuzione del 7% degli imballaggi immessi sul mercato (un milione di tonnellate di packaging in meno) con un aumento dell’1% del loro riciclo che, dal 70% del 2019, dovrebbe passare al 71% per il 2020: ossia 9 milioni di tonnellate di imballaggi riciclati.
La filiera del riciclo degli imballaggi in Italia non si è dunque fermata. “L’immesso al consumo è diminuito nel 2020, soprattutto per il venir meno dei pack destinati ai settori commerciali e industriali” spiega il presidente del Consorzio Nazionale Imballaggi Luca Ruini. “Sono ovviamente calati i conferimenti dal circuito di hotel, bar e ristoranti. Ma, grazie alla crescita della raccolta differenziata urbana, stimiamo che la contrazione delle quantità complessive avviate a riciclo sia più contenuta. Il riciclo dei rifiuti di imballaggio di origine domestica, quindi, ci ha permesso di superare il 70% del 2019: dovremmo aver messo a segno un 71% di riciclo totale, anche in un anno così difficile”.
CONAI rivela anche una prima previsione per l’anno in corso. Compatibilmente con un andamento della situazione sanitaria non in peggioramento, il 2021 autorizza a prevedere nuovi miglioramenti nei risultati: è infatti atteso un incremento dell’immesso al consumo di imballaggi e dei loro quantitativi avviati a riciclo, che a fine anno dovrebbero arrivare a rappresentare il 71,4%. È quindi legittimo aspettarsi che il 2021 possa chiudersi con quasi 9 milioni e mezzo di tonnellate di packaging riciclate.
Pesantemente segnato dalla pandemia, il primo quadrimestre 2020 aveva visto scongiurare un’emergenza rifiuti grazie all’efficace collaborazione fra il sistema consortile, le Istituzioni, i gestori e gli impianti. Già prima della fine di marzo, infatti, il blocco di settori economici che tradizionalmente impiegano il materiale riciclato stava mettendo in difficoltà la filiera. Il sistema consortile aveva così lanciato l’allarme e proposto un modello di intervento capace di gestire la fase più acuta attraverso provvedimenti urgenti per l’anello della catena più sotto pressione: gli impianti di trattamento per il riciclo, aumentandone temporaneamente i limiti di stoccaggio.
“Anche durante i mesi dell’esplosione dell’emergenza i ritiri dei rifiuti di imballaggio da raccolta urbana non si sono mai interrotti” commenta il presidente Ruini. “Anzi, hanno continuato a crescere. Il primo quadrimestre del 2020, quello che ha segnato l’inizio della pandemia, ha visto i conferimenti al sistema consortile aumentare per tutti i sei materiali d’imballaggio, pur con percentuali diverse. Un fenomeno chiaramente legato all’aumento degli acquisti di prodotti imballati nei comparti dell’alimentare, della detergenza e della farmaceutica”. Nel 2020, sul totale degli imballaggi avviati a riciclo in Italia, la percentuale di quelli riciclati grazie al contributo del sistema CONAI è prevista in aumento: dovrebbe risultare pari al 53% (nel 2019 si assestava sul 50%).
“Come spesso accade in situazioni di crisi, i Consorzi di Filiera che fanno capo a CONAI dimostrano ancora una volta il loro ruolo di sussidiarietà al mercato” commenta Luca Ruini. “Un vero e proprio valore aggiunto per l’intera filiera del riciclo e del recupero dei rifiuti di imballaggio. CONAI, del resto, rimane il garante del raggiungimento degli obiettivi di riciclo imposti dall’Unione Europea, che chiede di raggiungere il 65% entro il 2025. Anche alla luce di questo dato, il 71% con cui stimiamo di aver chiuso il 2020 ci rende soddisfatti e, pur fra tante difficoltà, rende ottimista il nostro sguardo di lungo periodo”.