Gli impianti di aspirazione certificati ATEX sono determinanti per scongiurare il rischio di esplosione, a patto che siano equipaggiati con filtri depolveratori adeguati. Come spiega SO.TEC produttore di impianti per la depurazione dell’aria, che propone, allo scopo, filtri di tipo a cassetto.
Lavorare a contatto con polveri non correttamente smaltite prodotte durante le varie fasi di lavorazione industriale, non è solo dannoso per la salute, ma anche estremamente pericoloso a causa delle esplosioni che possono essere accidentalmente generate. Questo tipo di polveri è comune in pressoché ogni settore: perfino farina o polvere di cacao, se trattati su scala industriale, possono causare un’esplosione. Diverse sono le condizioni che possono far insorgere un’esplosione: il prodotto trattato, la concentrazione di polvere, l’umidità dell’aria, oltre alle dimensioni e alla forma delle particelle di polvere.
Se non sempre è possibile prevedere quando un’esplosione potrà avvenire, installando corretti impianti di aspirazione polveri certificati ATEX è possibile tuttavia controllarla.
L’importanza della scelta dei filtri
A questo scopo, SO.TEC società bergamasca di Almenno S. Bartolomeo, specializzata in impianti di aspirazione certificati ATEX per la depurazione e la filtrazione dell’aria a livello industriale, propone filtri a cassetto, (sempre con certificazione ATEX) per l’aspirazione di polveri a rischio di esplosione, frutto della tecnologia Nederman, di cui è rivenditore ufficiale: si tratta dei filtri FMKZ25.
I filtri depolveratori FMKZ25, sviluppati da Nederman per l’applicazione in impianti di aspirazione ATEX, sono adatti a ogni classe di rischio in cui le polveri vengono suddivise convenzionalmente: St. 1, St. 2 e St. 3 (il numero indica la gravità dell’esplosione: più è alto, più l’esplosione è violenta).
Progettati e costruiti secondo gli standard tedeschi VDI 3673, questi filtri sono caratterizzati da:
– un corpo rinforzato rispetto a quelli standard per contenere le esplosioni di piccola e media entità
– dischi di scoppio senza parti meccaniche: se la pressione sale al di sopra di un certo livello, si rompono e sfogano l’onda di pressione in un’area sicura
– una struttura compatta che minimizza gli ingombri e permette di installare gli aspiratori vicino al luogo di produzione delle polveri, riducendo il consumo di energia e i costi di installazione.
Oltre ad essere adatti a tutte le classi di rischio e certificati ATEX, gli impianti di aspirazione SO.TEC presentano (oltre ai filtri) molti altri vantaggi, quali: una struttura modulare personalizzabile in base al locale e alle esigenze di aspirazione; dimensioni compatte; installazione chiavi in mano da parte di tecnici altamente qualificati; servizio di consulenza e di progettazione dell’impianto più idoneo alle esigenze.
In quali aree di lavoro sono necessari gli impianti di aspirazione ATEX?
Le aree che richiedono l’installazione degli impianti di aspirazione Atex sono stabilite e classificate dalla normativa europea EN 1127-1, e sono:
– Zona 20: Area in cui è presente in permanenza o per lunghi periodi o frequentemente un’atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell’aria;
– Zona 21: Area in cui la formazione di un’atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell’aria, è probabile che avvenga occasionalmente durante le normali attività;
– Zona 22: Area in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di un’atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile o, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata.
Quali sono i settori industriali a rischio?
Molti più settori di quanto comunemente si creda hanno bisogno di impianti di aspirazione ATEX. Le cosiddette polveri ATEX, cioè quelle a rischio di esplosione, si generano infatti nei più disparati campi dell’industria, come:
l’industria farmaceutica, che crea polveri leggere altamente infiammabili
l’industria agroalimentare, in cui le polveri di alcune farine presentano un rischio di infiammabilità
la lavorazione e la rifinitura dei metalli, in cui le più pericolose sono le polveri di metalli leggeri, (ad esempio, alluminio)
la lavorazione del legno, le cui polveri, fluttuando nell’ambiente e depositandosi sui macchinari, possono generare un’esplosione
L’installazione di adeguati impianti di aspirazione diventa, a maggior ragione, necessaria perché in alcuni casi, come nel settore del legno, non sono ancora completamente noti i meccanismi che innescano esplosioni e incendi.