La francese Carbios annuncia un’ulteriore tappa del suo ambizioso progetto, con l’avvio di un nuovo impianto e la sigla di un accordo con Equipolymers per realizzarlo in Germania.
Carbios, azienda impegnata nello sviluppo di nuove soluzioni bio-industriali finalizzate a reinventare il ciclo di vita della plastica e dei polimeri tessili, ha stipulato un accordo con Equipolymers, leader europeo nella produzione di PET, per l’avvio di un nuovo sito produttivo che servirà ad immettere sul mercato PET ricavato dal processo di riciclaggio enzimatico. L’accordo tra le due parti, basato su una lettera d’intenti siglata lo scorso 18 marzo, prevede la costruzione del nuovo impianto a Schkopau, in Germania, all’interno della struttura per la produzione di PET di Equipolymers.
La realizzazione dell’impianto, che avrà una capacità produttiva di 40mila tonnellate annue, richiederà un investimento di circa 100 milioni di euro e sarà scandita da diverse tappe: la start-up avrà luogo in Francia, nel sito di Clermont-Ferrand, e servirà a fornire i dati di processo necessari per la progettazione dell’unità commerciale; il 2021 e il 2022 saranno dedicati agli studi di ingegneria e alla selezione dei contractor; per la fine del 2022 dovrebbe partire la costruzione dell’impianto, che sarà avviato alla fine del 2024 per entrare a regime nei primi mesi del 2025.
Secondo quanto dichiarato, Carbios avrebbe anche intenzione di concedere in licenza tecnologie e know-how e ottenere ricavi dalla vendita di enzimi ai licenziatari, per l’avviamento di propri impianti di riciclo per bottiglie PET.
Un riciclo infinito
Nel 2012, Carbios aveva sviluppato il progetto di ricerca Thanaplast, sfruttando un processo di depolimerizzazione enzimatica, al fine di ottenere acido terefetalico e glicole monoetilenico purificati, mediante riciclo biochimico di rifiuti PET. Rispetto al riciclo meccanico, quello chimico (o biochimico) può virtualmente essere replicato all’infinito, senza perdita di qualità, poiché non provoca una degradazione delle proprietà originali del PET, ma lo riporta ai suoi costituenti (PTA e MEG), che possono essere nuovamente polimerizzati.
Medesime qualità del materiale vergine
Il processo può essere applicato anche alle fibre poliestere contenute nei tessuti. In questo modo è possibile trattare i rifiuti di tessuti sintetici e riciclarli per sintetizzare nuovo poliestere. Attualmente la fibra poliestere è la più utilizzata nei tessuti sintetici, con una percentuale intorno al 50% e il PET è il materiale principale. Secondo una stima di Carbios circa 43 milioni di tonnellate di PET sono trasformate ogni anno in fibre per tessuti, contro i 15 milioni di tonnellate destinate alla produzione di bottiglie.
Carbios è un’azienda francese nel campo della biochimica. Detiene numerosi brevetti in tutto il mondo. Tra le altre cose Carbios ha inventato un’applicazione industriale di enzimi per rendere compostabile i rifiuti di plastica.