Con oltre 100 milioni di tonnellate di fibre tessili prodotte nel mondo nel 2019, il consumo di acqua e le emissioni di CO2 in questo settore raddoppierà entro il 2030. L’unica risposta alla domanda di mercato sarà quindi l’offerta di fibre tessili sostenibili.
L’industria tessile è la seconda industria più inquinante al mondo, dopo quella petrolifera; basti pensare che le sostanze chimiche utilizzate per la produzione tessile superano il 25%. Le emissioni di gas dagli impianti di produzione tessile rappresentano il 10% delle emissioni globali di gas serra, mentre, per quanto riguarda la produzione di acque reflue, il settore tessile causa circa il 20% dell’inquinamento idrico industriale. Infine, l’industria tessile è sovraccarica di processi i cui effetti ricadono direttamente nell’aria, incluse le operazioni di finissaggio, la stampa, la tintura. Negli ultimi anni, tuttavia, l’intero sistema sta compiendo sforzi straordinari per ridurre l’impatto ambientale; mentre le innovazioni tecnologiche stanno contribuendo ad una revisione dei processi produttivi che porti ad un minor consumo di sostanze chimiche e ad un maggior utilizzo di materiali ecocompatibili a partire dalle politiche di approvvigionamento.
Tecnologie e processi sostenibili
Il progetto GRETE – “Prodotti chimici e tecnologie green per la catena del valore dal legno al tessuto” ha esordito nel 2019 in occasione del Bio-based Industries Stakeholder Forum (BBI JU Stakeholder Forum 2019) presentandosi al pubblico e agli stakeholder del settore. Il percorso conta su un finanziamento di 2,6 milioni di euro da parte dell’iniziativa Bio-Based Industries Joint Undertaking (BBI JU), che è un partenariato tra la Commissione Europea e il consorzio delle industrie bio-based (BIC). GRETE nasce da un consorzio di sette partner, che collega cinque paesi europei, Finlandia, Austria, Italia e Portogallo, ed è caratterizzato da un mix di collaborazioni con diversi profili, capacità e competenze complementari, specializzate in diversi settori di attività, tra ricerca, consulenza e industria. Materially, realtà impegnata nello sviluppo e nella diffusione dell’innovazione sostenibile a partire dai materiali, è responsabile della comunicazione e diffusione del progetto e rappresenta l’Italia. Il consorzio è guidato da VTT – Technical Research Centre of Finland, e fa riferimento ad alcuni dei più illustri centri di ricerca e università che operano in questo campo. L’iniziativa offre una piattaforma di collaborazione interdisciplinare di natura internazionale e transdisciplinare, esplora e collega gli attori del settore bio-based nella catena del valore legnotessuto e sviluppa nuove e migliori soluzioni per la lavorazione della pasta di legno, la dissoluzione della cellulosa e la generazione di fibre di cellulosa sintetica in Europa con proprietà tecniche migliorate. La grande sfida è raggiungere questi obiettivi nel rispetto delle esigenze del mercato e dei requisiti di sostenibilità e dimostrando la riduzione delle emissioni, dei consumi idrici e il risparmio energetico attraverso un approccio di valutazione del ciclo di vita (LCA).
Dal legno al tessuto
Le innovazioni tecnologiche introdotte dal progetto GRETE rispondono alla crescente domanda di fibre tessili sostenibili, offrendo nuove e alternative soluzioni nella catena di valore del legno, in particolare nel processo dal legno al tessuto che consentono l’uso di pasta di carta Kraft come materia prima per fibre tessili artificiali di alta qualità. La cellulosa è il polimero più abbondante al mondo ed è il componente principale del legno. Come materiale rinnovabile, il legno e le fibre a base di legno potrebbero quindi essere determinanti per aiutare a risolvere le sfide legate all’industria tessile. Oggi le materie prime utilizzate per la produzione di fibre di cellulosa sintetica sono molto limitate e fra queste non è prevista la polpa di carta. Inoltre, i sistemi di solventi utilizzati per la produzione di fibre di cellulosa artificiale attualmente in commercio si basano su sostanze chimiche tossiche, ma le tecnologie di GRETE aumenteranno la sicurezza, la sostenibilità e la fattibilità della produzione di fibre di cellulosa artificiale. Infine, per quanto riguarda l’inquinamento idrico, ci sono vari passaggi oggi nella catena del valore della produzione tessile, (ad es. trattamenti di finitura e tintura di tessuti) che ne sono ampiamente responsabili. Le fibre con nuove proprietà funzionali che verranno sviluppate grazie a GRETE aprono la possibilità a trattamenti di finitura mirati che necessitano poca acqua.